1. Ho sempre tanta nostalgia di una sorgente
da cui son nato, goccia piccola, infinita;
non ero solo, era un fiume di fratelli:
un vento forte aleggiava su quell’acqua.
Acqua viva sei Signore
io mi perdo nel tuo mare,
corro nella tua corrente,
grido la mia libertà. (2 v.)
2. Ed era l’alba e nacque il sole dietro ai monti:
riempì tutta la mia goccia in un istante
e la mia vita già non era più la mia,
avevo un volto: era il Tuo, Padre mio!
3. Ed ascoltavo, la tua voce mi creava
in ogni istante; mi donavi la tua forza
per camminare in mezzo ai sassi d’una strada
con i fratelli che incontravo ad ogni passo.
4. Ed ho voluto anche seguire strade mie
dove non eri, dove ho perso la tua luce
e la mia veste, dono tuo del primo giorno,
s’era sporcata d’una terra solo umana.
Autore
Giosy Cento
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